Cannabis: situazione attuale in Europa (Relazione europea sulla droga 2025)
La cannabis resta di gran lunga la sostanza illecita più comunemente consumata in Europa. La presente pagina contiene l’analisi più recente in merito alla situazione relativa alla cannabis in quanto droga in Europa, tra cui la prevalenza del consumo, la domanda di trattamento, i sequestri, il prezzo e la purezza, i danni e altro ancora.
Questa pagina fa parte della Relazione europea sulla droga 2025, la panoramica annuale dell’EUDA sulla situazione della droga in Europa.
Ultimo aggiornamento: 5 giugno 2025
Comprendere le implicazioni dell’evoluzione del mercato europeo della cannabis come priorità per la salute pubblica
La cannabis è la sostanza illecita più consumata in Europa: dalle indagini nazionali emerge che circa l’8,4 % degli adulti europei (24 milioni, di età compresa tra i 15 e i 64 anni) ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Il mercato della cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato complessivo della vendita al dettaglio di sostanze illecite nell’Unione europea, con un valore stimato di almeno 12,1 miliardi di EUR. Tuttavia, sia il livello sia le tendenze del consumo segnalati nei recenti dati nazionali appaiono eterogenei (cfr. Prevalenza e modelli di consumo di cannabis, di seguito), mentre si continuano a constatare sviluppi significativi nel mercato della cannabis. In questo contesto, prosegue il dibattito sul modo migliore per rispondere al consumo di questa droga, con alcuni paesi che modificano il loro approccio normativo. Nel complesso, esiste un’urgente necessità di comprendere meglio i potenziali danni associati ai diversi modelli di consumo di cannabis e le relative implicazioni in termini di politiche e di prassi.
L’evoluzione dei trattamenti per i problemi legati alla cannabis richiede migliori prove dell’efficacia.
Si stima che circa l’1,5 % degli adulti nell’Unione europea (4,3 milioni di persone) faccia un uso quotidiano o quasi, di cannabis, e queste persone hanno maggiori probabilità di sviluppare problematiche associate a questa sostanza. Il consumo di cannabis può causare o aggravare una serie di problemi di salute fisica e mentale, tra cui sintomi di disturbi respiratori cronici, dipendenza e sintomi psicotici. Inoltre, alcuni studi hanno riscontrato che il consumo regolare di cannabis può essere associato a risultati scolastici poco soddisfacenti e a un maggiore rischio di incorrere in problemi con la giustizia penale. Tali problematiche sono maggiormente associate all’inizio precoce del consumo, ai prodotti ad alta potenza e a modelli di consumo più regolari e a lungo termine.
È necessaria una migliore comprensione dei problemi incontrati dalle persone che fanno uso di cannabis, nonché di percorsi di presa in carico adeguati e di opzioni di trattamento efficaci. In base alle segnalazioni, la cannabis è responsabile di oltre un terzo di tutti i ricoveri per trattamento della tossicodipendenza in Europa; questa percentuale sale a oltre due quinti se si considera chi entra in trattamento per la prima volta. Le persone che si sottopongono a trattamento per la cannabis tendono ora ad avere un’età leggermente superiore rispetto al passato e a richiedere più tempo per accedere al trattamento dopo aver iniziato a consumare la droga. Sono risultati difficili da interpretare, in parte a causa dell’ampia varietà di interventi a favore dei consumatori di cannabis, tra i quali possono esservi misure di breve durata o prese in carico dirette da parte del sistema di giustizia penale. In diversi Stati membri dell’UE sono disponibili interventi online mirati per le persone che fanno uso di cannabis, o interventi digitali più generali per gli adolescenti che sperimentano qualsiasi sostanza illecita. Anche se potenzialmente sono di facile accesso, questi servizi vengono spesso forniti al di fuori dei sistemi di trattamento consolidati e possono essere il primo punto di accesso per alcuni di coloro che cercano aiuto. Attualmente, i sistemi di giustizia penale e di assistenza sanitaria negli Stati membri dell’UE rappresentano circa un quarto delle richieste di trattamento per dipendenza da cannabis. La quota maggiore di consumatori di cannabis (45 % nel 2023) si sottopone al trattamento di propria iniziativa.
Un recente studio sulla disponibilità di trattamenti specifici per i problemi legati alla cannabis nei paesi europei ha osservato livelli crescenti di accesso al trattamento nell’ultimo decennio. Dalla ricerca è emerso che circa la metà dei paesi dichiaranti dell’EUDA fornisce ora questi trattamenti, mentre la copertura dei trattamenti in presenza rimane limitata all’interno dei paesi. I trattamenti psicosociali, quali la terapia cognitivo-comportamentale e i colloqui motivazionali, sono comunemente offerti e costituiscono gli interventi più mirati per i problemi legati alla cannabis. Attualmente non esiste un trattamento farmacologico approvato; la disponibilità degli interventi di sanità elettronica (online) è aumentata durante la pandemia di COVID-19. Alcuni di questi interventi includono componenti automatizzati, in sostituzione o associati a contatti diretti con i terapeuti. I dati sull’efficacia di questi approcci non sono uniformi, tuttavia consentono di ipotizzare che le donne possano beneficiarne maggiormente e che i programmi che prevedono sessioni integrate con un terapeuta qualificato possano avere un effetto terapeutico più significativo.
La valutazione del rischio di danni in tale settore è complicata dalla gamma apparentemente crescente di prodotti a base di cannabis potenzialmente a disposizione dei consumatori, tra cui prodotti edibili e ad alta potenza e vari derivati di tale droga.
Il traffico di cannabis potrebbe diventare sempre più diversificato
Complessivamente, nel 2023 i sequestri di prodotti a base di cannabis hanno continuato ad attestarsi a livelli storicamente elevati, un dato che conferma l’elevata disponibilità di questa sostanza (cfr. Dati sul mercato della cannabis di seguito). Tuttavia, la quantità complessiva di resina di cannabis sequestrata nell’Unione europea è diminuita notevolmente nel 2022, in gran parte a causa di un calo dei sequestri segnalati dalla Spagna, mentre una lieve crescita è stata nuovamente registrata nel 2023. Tale diminuzione potrebbe rispecchiare un adattamento delle rotte di approvvigionamento da parte dei trafficanti di resina di cannabis dal Nord Africa all’Europa in risposta alle misure adottate dalle autorità di contrasto spagnole. In questo contesto, è interessante notare che dal 2019 è aumentato significativamente il volume di cannabis in foglie/infiorescenze sequestrato in Spagna, Nel 2023 la Spagna ha totalizzato il 68 % di tutta la resina sequestrata, il 30 % di tutta la cannabis in foglie/infiorescenze sequestrata e il 73 % del numero totale di piante di cannabis sequestrate nell’Unione europea. Questi dati sottolineano il ruolo significativo svolto dalla Spagna quale paese di transito per il traffico di cannabis e zona di produzione. Tuttavia, è importante notare che una produzione di cannabis su vasta scala ha luogo anche in altre zone dell’Unione europea per i mercati domestici e internazionali. Ogni anno in Europa le autorità di contrasto smantellano migliaia di siti di coltivazione di cannabis, che spaziano da siti di piccole e medie dimensioni a strutture su vasta scala (cfr. figura 2.1 e figura 2.2). La coltivazione illecita di cannabis presenta un elevato fabbisogno di acqua ed energia. I cambiamenti normativi riguardanti la produzione di cannabis in alcuni paesi hanno facilitato la ricerca sui suoi impatti ambientali, tra cui l’impronta di carbonio, l’erosione del suolo e gli effetti sulle riserve idriche.
NB: siti smantellati dalle forze di polizia nazionali irlandesi, la Garda Síochána.
NB: struttura smantellata dalla Guardia Civil nell’ottobre 2024, nell’ambito dell’operazione Califa-Blister-23, nella provincia di Córdoba.
Il grande mercato europeo della cannabis genera profitti consistenti per i gruppi della criminalità organizzata coinvolti nella coltivazione, nel traffico e nella distribuzione della droga, sollevando varie preoccupazioni in materia di sicurezza per i responsabili politici europei. Ciò include l’uso di violenza da parte delle reti di produzione e di traffico, come osservato nel documento EUDA-Europol Drug Market: Cannabis – – In-depth analysis (Il mercato degli stupefacenti: analisi approfondita) e nella valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata e dalle forme gravi di criminalità Europol, 2025. Ad esempio, alcuni Stati membri dell’UE segnalano livelli senza precedenti di violenza legata al mercato degli stupefacenti - e in ampia percentuale al mercato della cannabis - in parte a causa della sua diversità e redditività. Le reti criminali che operano in questo mercato sono varie e adattabili, spesso gestiscono il traffico di molteplici tipi di droghe facendo ricorso alla violenza e alla corruzione nonché all’uso improprio di strutture imprenditoriali legali per raggiungere i loro obiettivi. Ciò rende il commercio illecito di cannabis altamente volatile e dinamico, generando una concorrenza interna tra i gruppi criminali che spesso sfocia in violenza [cfr. EU Drug Market: Cannabis – Criminal networks (Il mercato degli stupefacenti nell’UE: reti criminali)].
Sebbene siano disponibili nuovi prodotti e forme di questo stupefacente, la cannabis in foglie/infiorescenze e la resina di cannabis rimangono dominanti. Il fatto che i quantitativi di resina di cannabis sequestrati siano maggiori di quelli di cannabis in foglie/infiorescenze potrebbe essere riconducibile alla maggiore vulnerabilità della resina alle misure di interdizione a livello di traffico transfrontaliero nell’Unione europea. La cannabis in foglie/infiorescenze rimane più comunemente disponibile nella maggior parte dei paesi in quanto può essere coltivata in prossimità del mercato al consumo cui è destinata, con minori rischi di individuazione.
La potenza della resina di cannabis sequestrata ha continuato ad aumentare nel 2023, considerato che il campione medio di resina contiene ora il 23 % di THC. Si tratta di un valore molto elevato rispetto agli standard storici, che aumenta i rischi per la salute, in particolare se associato a un inizio precoce del consumo. Per contro, la potenza media della cannabis in foglie/infiorescenze sequestrata si aggira da alcuni anni intorno all’11 % di THC.
Alcuni preoccupanti sviluppi nell’individuazione dei carichi di cannabis che entrano in Europa possono essere considerati indice del fatto che le rotte del traffico si stanno continuamente diversificando, andando così a costituire un ostacolo di importanza crescente per le misure di interdizione. Tra questi vi è il traffico di prodotti a base di cannabis attraverso i sistemi postali e i viaggi aerei commerciali, collegato a vari paesi, che includono gli Stati Uniti, il Canada e, in misura minore, la Thailandia (figura 2.3).
NB: sostanze stupefacenti sequestrate dalle forze di polizia nazionali (Garda Síochána), dalle autorità doganali dell’aeroporto di Shannon e dai Revenue Commissioners (autorità fiscali), Irlanda, da passeggeri di compagnie aeree commerciali in viaggio dagli Stati Uniti all’Irlanda, dicembre 2024.
Le politiche in materia di cannabis affrontano una serie più ampia di preoccupazioni per la salute
La varietà dei prodotti a base di cannabis disponibili in Europa è in aumento, sia nel mercato delle sostanze illecite sia in quello dei beni di consumo; fanno la loro comparsa prodotti che contengono bassi livelli di THC o altre sostanze che possono essere derivate dalla pianta di cannabis, come il CBD, o entrambi. I prodotti a base di CBD negli alimenti e negli integratori alimentari hanno suscitato un notevole interesse commerciale: dal 2018 la Commissione europea ha ricevuto 194 richieste di autorizzazione relative a prodotti a base di CBD come nuovi alimenti.
Sul mercato delle sostanze illecite, la disponibilità di estratti e prodotti edibili ad alta potenza è particolarmente preoccupante ed è stata collegata ad accessi ospedalieri per intossicazione acuta presso i reparti di pronto soccorso. Si teme inoltre che alcuni prodotti venduti sul mercato illegale come cannabis possano essere adulterati con potenti cannabinoidi sintetici. Per maggiori informazioni sui suddetti cannabinoidi sintetici, cfr. Nuove sostanze psicoattive: la situazione attuale in Europa.
Anche alcuni cannabinoidi semisintetici sono apparsi recentemente sul mercato commerciale in alcune aree d’Europa. Si ritiene che tali sostanze siano prodotte a partire da cannabidiolo estratto da cannabis a basso tenore di THC (canapa), che in parte potrebbe non essere controllata ai sensi delle convenzioni internazionali sugli stupefacenti. Il cannabinoide semisintetico più comunemente utilizzato è l’esaidrocannabinolo (HHC), ma più recentemente l’esaidrocannabiforolo (HHC-P) e il tetraidrocannabiforolo (THCP) sono diventati disponibili in commercio in alcuni Stati membri dell’UE. Sebbene la conoscenza degli effetti dell’HHC nelle persone sia limitata, sono state sollevate preoccupazioni a mano a mano che sono emersi studi, tra cui alcune segnalazioni di nessi con psicosi. Tra il giugno 2022 e il febbraio 2024 il Centro di informazione tossicologica della Cechia ha registrato oltre 170 consultazioni in materia di HHC. Molti dei casi riguardavano giovani, compresi bambini, che avevano consumato prodotti edibili come caramelle di gelatina. L’Ungheria ha segnalato al sistema di allerta rapido dell’UE un focolaio riguardante 30 avvelenamenti acuti non letali associati a caramelle di gelatina contenenti cannabinoidi semisintetici, che sembrava essere localizzato e confinato a Budapest nel giugno 2024. L’HHC è inserito nell’elenco delle droghe controllate in almeno 22 Stati membri dell’UE dal febbraio 2025 e nel marzo 2025 la Commissione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti ha votato di sottoporre la droga agli stessi regolamenti del delta-9-THC.
Anche l’approccio politico europeo alla cannabis sta diventando sempre più diversificato, in quanto alcuni Stati membri dell’UE stanno modificando, o stanno prendendo in considerazione di modificare, il proprio approccio politico al consumo ricreativo di cannabis da parte degli adulti, istituendo forme di accesso legale alla resina di cannabis e ai prodotti a base di foglie e infiorescenze. Nel dicembre 2021 Malta ha legiferato in favore della coltivazione domestica limitata, del possesso di piccole quantità e del consumo di cannabis in ambito privato e di circoli senza scopo di lucro per la coltivazione comune. Nel luglio 2023 il Lussemburgo ha promulgato una legge che consente la coltivazione domestica limitata e il consumo privato; nel febbraio 2024 è stata la volta della Germania, la cui legislazione ora consente la coltivazione domestica limitata, il possesso e l’uso di piccole quantità e la costituzione di circoli senza scopo di lucro per la coltivazione della cannabis. Anche la Cechia ha annunciato l’istituzione di un quadro giuridico volto a consentire una coltivazione e un consumo limitati in ambito domestico. La Svizzera inoltre, paese non appartenente all’UE, ha iniziato ad autorizzare esperimenti pilota relativi alla vendita o altri sistemi di distribuzione per determinati residenti di alcune città.
Anche i Paesi Bassi stanno riesaminando il proprio approccio in questo settore. La coltivazione, la vendita e il possesso di cannabis rimangono reati penali nei Paesi Bassi. Tuttavia, la vendita di piccole quantità di cannabis (fino a cinque grammi) a persone maggiorenni in «coffee shop» che soddisfano determinati criteri è tollerata da decenni, sulla base di uno degli obiettivi politici dichiarati che è quello della separazione dei consumatori di cannabis dal mercato di altre sostanze. Un problema di questo approccio è che la cannabis venduta nei «coffee shop» viene fornita dal mercato illecito, dal quale traggono profitto le organizzazioni criminali. Per affrontare questo problema i Paesi Bassi stanno sperimentando in 10 comuni un modello di filiera «chiusa», in cui la cannabis prodotta in locali regolamentati viene messa a disposizione a fini di vendita in «coffee shop» specializzati.
La recente disponibilità e il recente consumo legali di cannabis in alcuni Stati membri dell’UE hanno sollevato preoccupazioni in materia di sicurezza stradale. Alcuni dei paesi che attualmente consentono il consumo di cannabis hanno scelto di mantenere gli attuali livelli di individuazione e pena. La Germania, tuttavia, ha istituito un gruppo di lavoro interdisciplinare per stabilire un limite legale di THC nel traffico stradale per i casi di consumo episodico (non medico), in linea con il principio di proporzionalità e con le attuali informazioni scientifiche. Di conseguenza, la legge tedesca sul traffico stradale stabilisce ora un limite massimo di THC pari a 3,5 microgrammi per litro nel siero del sangue, con un rischio di compromissione paragonabile a 0,2 grammi per litro di alcol nel sangue, in quanto limite massimo che, se raggiunto, non è improbabile che possa avere un impatto critico sulla sicurezza stradale per il conducente.
Informazioni più dettagliate sugli approcci legislativi nazionali alla cannabis sono disponibili nella pubblicazione dell’EMCDDA del 2023 Cannabis laws in Europe: questions and answers for policymaking (Leggi sulla cannabis in Europa: domande e risposte per l’elaborazione delle politiche).
Principali dati e tendenze
Prevalenza e modelli di consumo di cannabis
- In base ai sondaggi più recenti (figura 2.4), nell’ultimo anno il consumo di cannabis tra la popolazione dell’UE di età compresa tra 15 e 34 anni (15,5 milioni) è stimato pari al 15,4 %; di questi, i soggetti di sesso maschile hanno in genere una probabilità due volte superiore di riferire tale consumo rispetto a quelli di sesso femminile. Per quanto riguarda la fascia di persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni, si stima che il 18,6 % (8,8 milioni) abbia consumato cannabis nell’ultimo anno e il 10,1 % (4,8 milioni) lo abbia fatto nell’ultimo mese. Si stima che circa l’1,5 % (4,3 milioni) degli adulti (di età compresa tra i 15 e i 64 anni) faccia uso quotidiano o quasi quotidiano di cannabis (ossia ha consumato questa sostanza per 20 o più giorni nell’ultimo mese). Si stima inoltre che il 2,2 % (2,2 milioni) dei giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni faccia uso di cannabis quotidianamente o quasi. Circa tre quarti degli utenti adulti (di età compresa tra i 15 e i 64 anni) sono di sesso maschile e la maggior parte (52 %) ha meno di 35 anni.
- Le tendenze del consumo di cannabis a livello nazionale appaiono contrastanti. Dei paesi che hanno svolto indagini a partire dal 2022 e comunicato intervalli di confidenza, tre hanno segnalato stime più elevate, 11 hanno presentato dati stabili e uno ha riferito una diminuzione rispetto alla precedente indagine di portata comparabile.
- L’indagine ESPAD del 2024 nelle scuole ha mostrato che gli studenti di 15-16 anni nell’Unione europea percepivano la cannabis come la sostanza illecita più facile da acquisire: circa un terzo degli studenti ESPAD (30 %) ha ritenuto che la droga fosse facilmente ottenibile. La cannabis è stata la sostanza illecita più diffusa in tutti gli Stati membri dell’UE che hanno partecipato all’indagine. Una media del 13 % degli studenti ne ha fatto uso almeno una volta nella vita. Il divario di genere è diminuito rispetto all’indagine precedente, condotta nel 2019, con il 14 % dei ragazzi e il 12 % delle ragazze, in media, che hanno segnalato il consumo di cannabis nell’arco della vita nel 2024. Tra gli studenti ESPAD negli Stati membri dell’UE, il 2,6 % ha riferito di aver fatto uso di cannabis per la prima volta all’età di 13 anni o prima.
- Le tendenze nel consumo di cannabis tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni indicano una diminuzione complessiva del consumo sia nell’arco della vita sia nell’ultimo periodo di 30 giorni tra il 2003 e il 2024, rispettivamente dal 21 % al 13 % e dal 9,7 % al 5,7 %. Tuttavia, per entrambe le misure, i tassi di prevalenza sono stati più elevati nel 2019 e la maggior parte della diminuzione si è verificata da allora.
- Nell’indagine europea online sulla droga del 2024, un’indagine non rappresentativa sulle persone che fanno uso di droghe di età pari o superiore a 18 anni, tra i partecipanti che vivono in 24 Stati membri dell’UE o in Norvegia, la cannabis è stata la droga più comunemente consumata (59 %) nei 12 mesi precedenti. D’altro canto, la cannabis presenta la percentuale più bassa di modelli di policonsumo di sostanze: un terzo dei consumatori ha riferito di aver fatto uso solo di cannabis nell’ultimo episodio di consumo. Inoltre, oltre il 90 % dei consumatori ha indicato che la propria abitazione era l’ambiente abituale per il consumo della droga e circa l’80 % ha riferito di farne un uso congiunto, sia in forma di foglie/infiorescenze sia di resina.
- I carichi di THC-COOH osservati nelle acque reflue indicano che il consumo di cannabis è stato più elevato nelle città dell’Europa occidentale e meridionale, in particolare in Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Norvegia. Delle 51 città che dispongono di dati dal 2023, 13 hanno segnalato nel 2024 un aumento annuo del metabolita della cannabis THC-COOH nei campioni di acque reflue, mentre 25 hanno riferito un calo (figura 2.5).
Entrata in trattamento per consumo di cannabis
- In base alle stime, nel 2023, 106 000 utenti nell’Unione europea, in Norvegia e in Turchia sono stati presi in carico mediante trattamento specialistico per tossicodipendenza con problemi dovuti a consumo di cannabis (34 % di tutte le richieste di trattamento); di questi, circa 62 000 sono stati presi in carico per la prima volta. La cannabis è stata la principale droga problematica citata più frequentemente dai nuovi pazienti in trattamento e riguarda il 42 % di tutti i pazienti che si sono sottoposti a trattamento per la prima volta (figura 2.6).
- La maggior parte delle persone che si sottopongono per la prima volta al trattamento per la cannabis è costituita da uomini (81 % nel 2023), tuttavia la percentuale di donne è aumentata negli ultimi cinque anni, passando dal 16 % nel 2018 al 19 % nel 2023.
- In media, gli uomini si sottopongono a trattamento per la prima volta all’età di 28 anni, 12 anni dopo l’inizio del consumo di cannabis, mentre le donne si sottopongono a trattamento all’età di 26 anni, 10 anni dopo il primo consumo della sostanza. Tra il 2018 e il 2023 il lasso di tempo tra l’inizio del consumo di cannabis e il primo episodio di trattamento è aumentato: di 4 anni per gli uomini e di 2 anni per le donne, mentre l’età del primo consumo è rimasta invariata (16 anni, in media) per entrambi i generi.
Accessi ospedalieri
- Laddove sono disponibili dati nazionali, in alcuni Stati membri dell’UE, la cannabis figura in un’ampia percentuale di accessi di emergenza per droga presso i servizi ospedalieri. In Spagna la cannabis è stata coinvolta nel 46 % dei casi (2 862 su 6 627) segnalati in uno studio regolare condotto nell’arco di una settimana al mese nel 2022 in 16 delle 19 comunità autonome. In Germania la cannabis è stata coinvolta nel 9 % dei casi (oltre 1 600 su 17 900) di intossicazione acuta e avvelenamento da sostanze illecite presentate agli ospedali nel 2022.
- Nel 2023 la cannabis è stata segnalata da 20 dei 22 reparti di emergenza ospedalieri Euro-DEN Plus negli Stati membri dell’UE e in Norvegia. Dopo la cocaina, la cannabis è stata la seconda sostanza segnalata con più frequenza dalla rete ospedaliera Euro-DEN Plus nel 2023. La percentuale media degli accessi ospedalieri per consumo di cannabis è stata del 21 % in tutti gli ospedali che hanno effettuato la segnalazione. Non sono state segnalate informazioni sul tipo di cannabis utilizzata o sulla via di somministrazione. Solitamente è stata segnalata in concomitanza con altre sostanze, un indice del fatto che molti degli accessi per intossicazione da stupefacenti probabilmente erano casi di policonsumo.
- Il numero di accessi ai reparti di emergenza correlati alla cannabis è aumentato in 12 dei 20 ospedali Euro-DEN che hanno segnalato casi correlati alla cannabis. Il numero è diminuito in cinque ospedali, è rimasto stabile in due e non ha potuto essere confrontato con i dati precedenti in un ospedale, che ha iniziato a fornire le segnalazioni nel 2023.
Dati sul mercato della cannabis
- Nel 2023 gli Stati membri dell’UE hanno segnalato 259 000 sequestri di resina di cannabis per un totale di 551 tonnellate (468 nel 2022) e 219 000 sequestri di cannabis in foglie/infiorescenze per un totale di 201 tonnellate (265 nel 2022) (cfr. figura 2.7). Dopo un calo del 43 % nel 2022, la quantità complessiva di resina di cannabis sequestrata nell’Unione europea è leggermente aumentata nel 2023, ma è rimasta ben al di sotto delle 817 tonnellate sequestrate nel 2021. Come negli anni precedenti, la Spagna è stato il paese che ha dichiarato di aver sequestrato con un ampio margine la maggior quantità di resina di cannabis in Europa (375 tonnellate). Inoltre, nel 2023, la Turchia ha segnalato 12 800 sequestri di resina di cannabis per un totale di circa 28 tonnellate e 68 777 sequestri di cannabis in foglie/infiorescenze per un totale di 71,5 tonnellate.
- Nel 2023 sono stati segnalati nell’Unione europea circa 615 000 reati di consumo o possesso di cannabis (609 000 nel 20202), oltre a 100 000 reati legati all’offerta (98 000 nel 2022).
- Nel 2023 il contenuto medio di THC della resina di cannabis nell’Unione Europea era del 23 %, più del doppio di quello della cannabis in foglie/infiorescenze, pari all’11 %. Le tendenze indicizzate mostrano che il contenuto medio di THC della resina è quasi raddoppiato tra il 2013 e il 2023, mentre quello della cannabis in foglie e infiorescenze è rimasto generalmente stabile. Va osservato che il contenuto di THC nei campioni a livello di commercio al dettaglio sia di resina di cannabis che di foglie e infiorescenze può variare notevolmente.
- Ulteriori informazioni dettagliate sulla cannabis sono disponibili nel documento congiunto EUDA-Europol EU Drug Market: Cannabis – In-depth analysis (Il mercato degli stupefacenti nell’UE: Cannabis - Analisi approfondita) e nel documento dell’EUDA Cannabis: health and social responses (Cannabis: risposte sociali e sanitarie).
Dati fonte
La serie completa di dati fonte della Relazione europea sulla droga 2025, compresi i metadati e le note metodologiche, è disponibile nel catalogo dei dati dell’Agenzia.
Di seguito è disponibile un sottoinsieme di questi dati, utilizzato per generare infografiche, grafici e altri contenuti analoghi in questa pagina.
Tabelle di dati sulla prevalenza del consumo di stupefacenti comprendenti indagini sulla popolazione generale e analisi delle acque reflue (tutte le sostanze)
Altre tabelle di dati, comprese tabelle specifiche per la cannabis
