Decessi da stupefacenti: la situazione attuale in Europa (Relazione europea sulla droga 2025)

Cover of the European Drug Report 2025: Drug-induced deaths

Stimare la mortalità attribuibile al consumo di droghe è fondamentale per comprendere l’impatto di questo fenomeno sulla salute pubblica e valutarne l’evoluzione nel tempo. La presente pagina contiene l’analisi più recente in merito ai decessi da stupefacenti in Europa, compresi i dati principali su quelli per overdose, le sostanze interessate e molto altro. 

Questa pagina fa parte della Relazione europea sulla droga 2025, la panoramica annuale dell’EUDA sulla situazione della droga in Europa.

Ultimo aggiornamento: 5 giugno 2025

Il miglioramento delle risposte alla mortalità correlata alla droga richiede una migliore comprensione dei fattori che determinano le tendenze

Stimare la mortalità attribuibile al consumo di droghe è fondamentale per comprendere l’impatto di questo fenomeno sulla salute pubblica e valutarne l’evoluzione nel tempo. Anche una mappatura dei fattori all’origine delle tendenze in questo settore sarà probabilmente fondamentale per lo sviluppo di risposte efficaci. Tuttavia, nonostante i miglioramenti registrati nell’ultimo decennio, vi sono ancora notevoli limiti nelle informazioni attualmente disponibili, una carenza che ostacola lo sviluppo di politiche e di interventi.

L’espressione «decessi da stupefacenti» è utilizzata per un indicatore che è inteso a rilevare quei decessi direttamente attribuibili al consumo di droghe, talvolta denominati decessi per overdose. Va notato che le stime dei decessi da stupefacenti rappresentano solo una percentuale della mortalità complessiva associata al consumo di droga, in quanto non includono la mortalità dovuta a incidenti, violenza, suicidi con modalità diverse dall’avvelenamento da stupefacenti o malattie croniche, in cui il consumo di droga può aver avuto un’incidenza. Esiste quindi la necessità, attraverso studi di coorte e altri approcci, di ampliare le conoscenze in queste altre importanti aree della mortalità correlata alla droga.

Nonostante queste limitazioni, la valutazione dei decessi da stupefacenti è ancora una misura fondamentale per comprendere i danni che l’uso di sostanze illecite può causare, ma è anche difficile da interpretare per questioni metodologiche nonché di disponibilità e qualità dei dati. Ciò vale in particolare in sede di interpretazione delle tendenze recenti in termini di decessi da stupefacenti, in cui i dati per l’anno di riferimento più recente (2023) sono disponibili solo per 21 dei 29 paesi interessati da questo indicatore, per cui devono essere calcolati i valori stimati se si vuole ricavare una stima complessiva per l’UE. Data la rapidità con la quale possono emergere nuove minacce correlate alla droga, migliorare la tempestività e l’esaustività dei dati in questo settore è una priorità importante per il futuro.

Va inoltre osservato che, per ragioni metodologiche, è probabile che il numero di decessi da stupefacenti individuati corrisponda a stime minime e che la capacità di segnalazione varia da paese a paese, per cui è necessario procedere con cautela in sede di confronti a livello nazionale. Inoltre, la mancanza di informazioni tossicologiche dettagliate in alcuni paesi attualmente fa sì che le conoscenze generali in merito al ruolo svolto dai diversi stupefacenti nel determinare i tassi di mortalità di cui sono causa nel corso del tempo siano limitate. L’assenza di informazioni tossicologiche dettagliate può inoltre ostacolare la comprensione del ruolo svolto dai diversi stupefacenti quando sono utilizzati in associazione tra loro. Poiché la maggior parte delle overdose mortali è dovuta al consumo di più di una sostanza e i modelli di consumo di stupefacenti stanno diventando sempre più complessi, vi è anche una crescente necessità di capire meglio in che modo i cambiamenti nei modelli di policonsumo di sostanze incidono sulla mortalità. La creazione dell’EUDA ha rafforzato la capacità di valutazione rapida delle minacce, di allarme rapido e di segnalazione degli allarmi, nonché le misure di sostegno per migliorare la capacità di segnalazione di routine in questo settore. È importante sottolineare che l’EUDA coordinerà una rete di laboratori forensi e tossicologici, aumentando la capacità analitica disponibile per monitorare il modo in cui i diversi stupefacenti e le relative associazioni incidano sulle tendenze in materia di mortalità.

I modelli di policonsumo di sostanze sono collegati alla maggior parte dei decessi da stupefacenti

Nel 2023 il numero di decessi da stupefacenti segnalati è leggermente aumentato in alcuni Stati membri dell’UE ed è diminuito in altri. La stima complessiva provvisoria di circa 7 500 decessi da stupefacenti nel 2023 rappresenta un lieve aumento rispetto ai numeri rivisti per il 2022, ma questo dato dovrebbe essere interpretato con cautela, poiché un certo numero di paesi con popolazioni numerose non ha ancora fornito dati e per calcolare questo totale provvisorio si ricorre a valori stimati. I maggiori aumenti del numero di decessi da stupefacenti nel 2023 sono stati segnalati da Germania, Lettonia, Finlandia, Norvegia e Turchia.

Le informazioni disponibili sottolineano il fatto che gli oppioidi, di solito in combinazione con altre sostanze, rimangono il gruppo di sostanze più comunemente correlate ai decessi da stupefacenti. Nel complesso, le tendenze generali dei decessi correlate agli oppioidi appaiono stabili, tuttavia la percentuale di decessi in categorie di età più avanzata è in aumento. Si stima che l’eroina sia stata coinvolta in un numero leggermente inferiore di decessi nel 2023, circa 1 200 (1 300 nel 2022) nell’Unione europea; una stima minima basata sui dati di 18 Stati membri dell’UE con dati disponibili per entrambi gli anni. L’eroina rimane la droga comunemente individuata come responsabile dei decessi legati agli oppioidi in alcuni paesi dell’Europa occidentale. Tuttavia, in base ai dati disponibili, tale stupefacente sembra essere attualmente presente nella maggior parte dei decessi per overdose solo in una minoranza di paesi, mentre altri oppioidi e altre droghe svolgono un ruolo più importante. Gli oppioidi diversi dall’eroina, tra cui metadone e, in misura minore, buprenorfina, farmaci antidolorifici contenenti oppioidi e altri oppioidi sintetici sono associati a una quota sostanziale di decessi per overdose in alcuni paesi.

Sebbene non siano disponibili informazioni tossicologiche dettagliate su tutti i casi di decesso, le informazioni esistenti indicano che la tossicità da polisostanze è la norma. Laddove sono disponibili informazioni tossicologiche dettagliate, generalmente si segnala la presenza di più sostanze. Mentre molti paesi segnalano singole droghe individuate nelle tossicologia nell’ambito di autopsie, pochi paesi riferiscono le modalità in cui tali droghe sono associate e il numero di decessi correlati alle miscele di droghe. Un’analisi dei dati sui casi di mortalità provenienti da Austria, Slovenia e Norvegia nel 2023 rivela un quadro più dettagliato e indica, ad esempio, che la maggior parte dei decessi da stupefacenti era associata all’uso di più sostanze. Nel complesso, gli oppioidi sono rimasti il gruppo di droghe più frequentemente segnalato e alcuni decessi correlati a tali sostanze coinvolgevano l’eroina. L’eroina è stata raramente individuata da sola o in associazione al solo consumo di alcol, e la maggior parte dei casi correlati all’eroina riguardava diverse combinazioni di sostanze (figura 11.1). Anche l’alcol, insieme all’eroina o in combinazione con altre sostanze, è stato individuato di frequente, così come le benzodiazepine. Nel 2023, in Danimarca, Austria, Slovenia e Finlandia, le benzodiazepine erano associate a oltre la metà dei decessi da stupefacenti.

Figura 11.1. Distribuzione dei casi di eroina menzionati in Austria, Slovenia e Norvegia nel 2023

Austria: 132 cases out of 199.
Slovenia: 34 cases out of 67
Norway: 77 cases out of 363.

I dati sulla mortalità da stupefacenti sono anche indicativi dell’invecchiamento della coorte di consumatori di oppioidi in Europa, laddove la maggior parte dei casi di mortalità legata al consumo di stupefacenti sono generalmente riscontrati tra i maschi di età pari o superiore a 40 anni. Ciò è dimostrato anche dall’aumento più che raddoppiato del numero di decessi da stupefacenti tra le persone di età compresa tra i 50 e i 64 anni tra il 2013 e il 2023.

Dai dati disponibili si evince inoltre che i decessi correlati a stimolanti sono in aumento in determinati paesi, sebbene vi siano importanti distinzioni da fare in questa sede. È probabile che i decessi correlati a stimolanti siano particolarmente suscettibili di essere solo parzialmente segnalati; è un fatto che tali sostanze sono spesso individuate in casi di decesso in cui si rileva la presenza anche di altre droghe, compresi gli oppioidi. Vi sono anche informazioni in base alle quali è lecito ritenere che gli stimolanti siano più comunemente coinvolti nei decessi segnalati tra le fasce d’età più giovani.

I casi di overdose e i decessi correlati agli oppioidi sintetici continuano a destare preoccupazione

Potenti oppioidi sintetici, come il carfentanil (un derivato del fentanil) e gli oppioidi nitazenici sono stati associati ad alcuni focolai di avvelenamenti con esito sia mortale sia non mortale. Tuttavia, ad eccezione di alcuni paesi baltici, questi stupefacenti non figurano attualmente in primo piano nei dati di routine disponibili a livello dell’UE. Tuttavia, gli sviluppi in questo settore sono preoccupanti a causa dell’impatto negativo che queste sostanze possono esercitare in futuro sulla salute pubblica in Europa.

Gli oppioidi nitazenici sono stati coinvolti in focolai di avvelenamento localizzati in Irlanda nel 2023 e nel 2024 e in Francia nel 2023. In Irlanda i nitazeni sono stati venduti impropriamente come eroina nel 2023 e come benzodiazepine nel 2024, con conseguente consumo involontario e diversi casi di overdose (cfr. Nuove sostanze psicoattive: la situazione attuale in Europa). Nel 2023 sono stati segnalati cluster di decessi e di tossicità acuta legati ai nitazeni in Francia e nel 2024 in Germania. In Svezia, tra il gennaio 2023 e il settembre 2024 sono stati segnalati oltre 30 decessi associati al metonitazene, in media più di un decesso al mese, prima di diminuire nell’autunno del 2024. In Norvegia, tra il giugno 2023 e l’agosto 2024 sono stati registrati 34 decessi correlati a nitazene (principalmente metonitazene), più di due al mese in media, prima che l’incidenza diminuisse drasticamente dal settembre 2024. Il metonitazene è stato rinvenuto in false compresse soggette a prescrizione medica. Le azioni intraprese nel corso del 2024 hanno incluso avvisi sui media, avvisi nazionali, un maggiore accesso al naloxone, l’attribuzione della priorità ai nitazeni nella classificazione degli stupefacenti e maggiori sforzi da parte della polizia nei confronti dei venditori online. Tuttavia, a causa della loro elevata potenza e del fatto che sono nuovi, vi sono timori che gli oppioidi nitazenici possano non essere periodicamente rilevati nelle procedure comunemente utilizzate per le autopsie tossicologiche, con conseguente maggiore probabilità che il numero di decessi segnalati possa essere sottostimato. Ne sussistono determinate evidenze nei paesi dell’area baltica, dove il miglioramento dei metodi di analisi ha portato a una maggiore individuazione di queste sostanze. In Estonia il numero di decessi da stupefacenti è aumentato da 82 casi nel 2022 a 119 nel 2023, con un tasso di mortalità da stupefacenti pari a 135 casi per milione di abitanti (nella fascia di età 15-64 anni), sei volte superiore alla media dell’UE. In oltre la metà (52 %) di questi decessi sono stati coinvolti i nitazeni, per lo più metonitazene e protonitazene. In Lettonia, sia le statistiche nazionali sia i registri forensi hanno segnalato in via provvisoria un aumento del numero complessivo di decessi da stupefacenti, da 63 nel 2022 a 154 nel 2023, pari a un tasso di mortalità da stupefacenti di 130 decessi per milione di abitanti (nella fascia di età 15-64 anni); più di cinque volte (5,3) la media dell’UE. A determinare l’aumento sono stati i nitazeni, individuati in 101 (66 %) di questi casi. Sebbene nel 2022 non sia stato possibile effettuare test sistematici specifici per i nitazeni, si è registrato un drammatico aumento del numero di accessi ospedalieri per intossicazioni acute da stupefacenti correlate a oppioidi (da circa 2 400 nel 2022 a oltre 4 000 nel 2023). Segnalazioni aneddotiche del personale clinico secondo le quali sarebbero necessarie maggiori dosi di naloxone destano preoccupazione per il possibile coinvolgimento di oppioidi sintetici. Dal 2019 almeno 21 paesi hanno segnalato la presenza di nitazeni al sistema di allerta precoce sulle nuove sostanze psicoattive, che monitora attualmente 22 nitazeni diversi.

Interventi necessari per contrastare l’autolesionismo intenzionale causato dagli avvelenamenti

Determinare l’intento di una persona deceduta per overdose può essere difficile. Numerosi decessi per overdose sono segnalati come accidentali, mentre per altri l’intento rimane non determinato. Tuttavia, in alcuni paesi sono disponibili maggiori informazioni sull’intento e una percentuale relativamente alta dei decessi per overdose riferiti (uno su otto complessivamente) è stata classificata come intenzionale nel 2022 e 2023 (cioè con intento suicida). In tutti gli Stati membri dell’UE, tranne Malta, e in Norvegia, i dati più recenti disponibili evidenziano che la percentuale di decessi per overdose con intento suicida è maggiore tra le donne. Nei Paesi Bassi e in Svezia, nel 2022-2023, più di un terzo dei decessi per overdose segnalati tra le donne è stato classificato come facente seguito a un intento suicida. Nello stesso periodo, in Danimarca, Ungheria, Polonia, Slovenia e Finlandia è stato registrato un intento suicida per un quinto o più dei decessi per overdose tra le donne. Questi risultati indicano la necessità di interventi mirati di contrasto all’autolesionismo intenzionale e all’intento suicida tra le persone che fanno uso di droghe, e in particolare di riconoscere il rischio che interessa le donne in questo contesto.

Espansione dei servizi necessaria per prevenire i casi di overdose e i decessi da oppioidi

Le risposte volte a ridurre il tasso di decessi correlati agli oppioidi comprendono interventi volti innanzitutto a prevenire i casi di overdose e poi a impedire il decesso in caso di overdose (cfr. figura 11.2). I cambiamenti rilevati sia nella popolazione di consumatori di oppioidi per via parenterale sia nei tipi di sostanze consumate pongono nuove e maggiori problematiche in termini di interventi volti a ridurre i decessi per overdose. Tra queste figura la difficoltà di mettere a punto programmi differenziati per rispondere alle esigenze dei diversi gruppi e di configurare i servizi in base alle esigenze delle diverse fasce di età. L’inserimento in un piano di trattamento con agonisti degli oppioidi è fortemente comprovato quale fattore protettivo contro l’overdose da oppioidi e alcune altre cause di morte, ma in molti Stati membri dell’UE esistono ancora problemi di copertura e di accesso, laddove l’offerta è al di sotto dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità per quanto riguarda le esigenze stimate.

Figura 11.2. Interventi di prevenzione dei decessi correlati a oppioidi, per finalità prevista ed evidenza del beneficio

  • Limitazione degli esiti fatali in caso di overdose
    • Somministrazione di naloxone*
    • Distribuzione di naloxone e relativa formazione* (servizi specialistici e personale di primo intervento, comunità)
    • Strutture per il consumo di stupefacenti*
    • Applicazioni per la prevenzione delle overdose con esito mortale
  • Riduzione del rischio di overdose
    • Trattamento, ritenzione e continuità dell’assistenza con agonisti degli oppioidi*
    • Interventi mirati in periodi di tolleranza ridotta (ad esempio in caso di scarcerazione o interruzione del trattamento)
    • Valutazione del rischio di overdose, sensibilizzazione e riduzione del danno
    • Strategie di prevenzione dei casi di overdose
    • Prevenzione di usi di medicinali diversi da quello medico
    • Controllo degli stupefacenti e allerta in materia di salute pubblica
    • Sostegno alla transizione dall’assunzione per via parenterale all’assunzione per fumo degli oppioidi
    • Trattamenti mirati (trattamenti con naltrexone e mediante somministrazione controllata di eroina)
  • Riduzione della vulnerabilità
    • Assistenza integrata con servizi di salute mentale e servizi di assistenza sanitaria generale
    • Interventi di miglioramento dell’accesso all’assistenza sociale e sanitaria
    • Programmi in materia di alloggi
    • Sostegno ai programmi per l’occupazione
    • Interventi di riduzione o prevenzione della stigmatizzazione

NB: Gli interventi dei quali è provato il beneficio e per i quali le prove disponibili godono di un’elevata o ragionevole affidabilità sono evidenziati in grassetto e con un asterisco (*).

Note Gli interventi dei quali è provato il beneficio e per i quali le prove disponibili godono di un’elevata o ragionevole affidabilità sono evidenziati in una cornice in grassetto. Gran parte delle evidenze attuali relative agli interventi elencati in questa figura è emergente o ritenuta insufficiente, in parte a causa delle difficoltà pratiche e metodologiche di condurre ricerche, in particolare nello sviluppo di sperimentazioni controllate randomizzate (cfr. Riflettori su... Analisi e utilizzo delle prove) e anche perché i modelli di erogazione dei servizi spesso differiscono notevolmente.

Aumentano anche le evidenze del fatto che la crescente disponibilità di antagonisti degli oppioidi può svolgere un ruolo importante nella prevenzione dei casi di overdose con esito fatale. Tuttavia, ancora una volta, la disponibilità di questo approccio varia tra i paesi nonché all’interno di essi. L’attuazione di programmi basati sul naloxone, tra cui progetti pilota, intesi a prevenire i decessi per overdose, è stata segnalata fino al 2023 da 15 paesi europei. Il cambiamento dei modelli di consumo e la disponibilità di varie formulazioni di naloxone iniettabile e in spray nasale possono richiedere la revisione dei protocolli di somministrazione da parte dei servizi per garantire l’accesso e l’uso appropriati dei prodotti disponibili. I casi di overdose che coinvolgono potenti oppioidi sintetici, come i nitazeni o i derivati del fentanil, possono presentare difficoltà per invertire gli effetti dell’overdose. In contesti clinici, le linee guida del 2024 confermano che la gestione iniziale della tossicità acuta da oppioidi rimane invariata e che la somministrazione titolata di naloxone continua a essere l’approccio raccomandato. A livello di comunità, compresi i programmi di assunzione domestica di naloxone, può essere necessaria più di una dose. In tali casi, in base agli orientamenti, i soccorritori dovrebbero somministrare le dosi in modo graduale, valutando la risposta della persona tra le diverse somministrazioni e praticando, se necessario, la respirazione artificiale o la rianimazione cardiopolmonare. Ciò evidenzia l’importanza di formare le persone che potrebbero assistere o rispondere a un’overdose prestando il primo soccorso, compreso l’uso corretto di naloxone. I dati disponibili per il 2023 provenienti da sei Stati membri dell’UE e dalla Norvegia indicano che diverse migliaia di persone hanno ricevuto una formazione per la somministrazione corretta del farmaco. Tuttavia, in alcuni paesi in cui si attua questo intervento permangono problemi di copertura e accesso e sono necessarie maggiori informazioni sulla formazione, la fornitura e l’uso di naloxone a livello nazionale e locale per sostenere la diffusione di questo farmaco salvavita. L’attuazione in altri paesi europei ha continuato a progredire nel 2024: Croazia, Lussemburgo e Finlandia hanno avviato la sperimentazione di programmi di assunzione domestica di naloxone.

In alcuni paesi sono messi a disposizione anche locali per il consumo controllato, in parte come risposta alla riduzione della mortalità da overdose. Queste strutture sono ora operative in 13 Stati membri dell’UE e in Norvegia (cfr. Riduzione del danno: la situazione attuale in Europa). In presenza di fasce di popolazione multiculturali e di recente immigrazione è auspicabile una maggiore diffusione di messaggi relativi alla riduzione del danno per i consumatori di stupefacenti ad alto rischio nelle lingue di tali categorie. Per maggiori informazioni sulle risposte sanitarie e sociali intese a prevenire i decessi correlati a oppioidi, cfr. la miniguida dell’EUDA.

Principali dati e tendenze

Tassi di mortalità da overdose

  • Nel 2023 il tasso di mortalità per overdose nell’Unione europea è stimato pari a 24,7 decessi per milione di abitanti di età compresa fra 15 e 64 anni.
  • I tassi di mortalità per overdose sono generalmente da 3 a 4 volte più alti tra la popolazione di sesso maschile rispetto a quella femminile (figura 11.3), con una prevalenza di uomini di età compresa tra i 25 e i 39 anni. I tassi di mortalità per overdose in questa fascia di età possono essere notevolmente superiori a quelli della popolazione maschile di età compresa tra i 15 e i 64 anni (adulti). Ad esempio, nel 2023 in Svezia il tasso di mortalità per overdose tra gli uomini di età compresa tra i 25 e i 39 anni è stato di 117 decessi per milione di abitanti, rispetto agli 89 decessi per milione di uomini adulti del paese. In Estonia, le cifre comparabili sono state di 264 decessi per milione di uomini di età compresa tra i 25 e i 39 anni e 209 decessi per milione di uomini adulti.
Figura 11.3. Percentuale di uomini in termini di decessi da stupefacenti nell’Unione europea, in Norvegia e in Turchia nel 2023 o nell’anno più recente (%)
 

Decessi per overdose

Si stima che nel 2023 si siano verificati nell’Unione europea almeno 7 459 decessi per overdose correlati a stupefacenti (7 145 nel 2022). Si tratta di una stima minima, in quanto alcuni paesi riferiscono che il loro sistema di monitoraggio non ha rilevato un certo numero di casi. Ad esempio, una convalida incrociata dei dati del 2022 provenienti dai diversi registri (generali e speciali) in Spagna ha suggerito che, basandosi esclusivamente sul registro generale, potrebbero essere segnalati solo quattro casi su cinque. In Germania e in Italia il registro di mortalità contiene solo casi dei quali si è occupata la polizia. Pertanto, i casi che esulano dall’ambito di attività della polizia potrebbero essere solo parzialmente segnalati. Tuttavia, non è noto fino a che punto tali segnalazioni siano parziali.

In tutta Europa sono colpite varie popolazioni

  • In Finlandia, i decessi da stupefacenti tra le persone di età inferiore ai 25 anni sono rimasti elevati, attestandosi al 29 % (91 decessi su 310) di tutti i decessi per avvelenamento da stupefacenti nel 2023; questa fascia di età rappresentava il 25 % (63 decessi su 256) dei decessi da stupefacenti segnalati nel 2023 in Austria, il 22 % (2 decessi su 9) in Lussemburgo e il 20 % (6 decessi su 30) in Ungheria.
  • Si stima che il numero di decessi per overdose segnalati nell’Unione europea tra le persone di età compresa tra i 50 e i 64 anni sia più che raddoppiato tra il 2013 e il 2023 nel complesso, con un aumento del 76 % tra le donne (da 184 a 323 decessi) e del 159 % tra gli uomini (da 422 a 1 094 decessi) (figura 11.4).
Figura 11.4. Numero di decessi da stupefacenti segnalati nell’Unione europea nel 2013 e nel 2023 o anno più recente, per fascia d’età
 
 

Sostanze nuove e consolidate associate a decessi da stupefacenti

  • Si stima che gli oppioidi, tra cui l’eroina e i suoi metaboliti, spesso in associazione con altre sostanze, siano presenti in sette su dieci casi di overdose mortale verificatisi nell’Unione europea nel 2023 (figura 11.5 e figura 11.6). Nelle relazioni tossicologiche dei decessi da stupefacenti si trovano comunemente varie droghe.
Figura 11.5a. Decessi da stupefacenti
 

EU+2 refers to EU Member States, Norway and Türkiye.

Figura 11.5b. Decessi da stupefacenti nell’Unione europea: età al decesso, 2023 o dati disponibili più recenti (%)
 
Figura 11.5c. Tendenze nei decessi da stupefacenti nell’Unione europea, in Norvegia e in Turchia
 

Note. For Germany, from the year 2021 the data fully comply with the European protocol defining cases to be extracted from special mortality registers such as those of police and forensic services. Comparable data for the previous years are not available. For this series and graph, the previous years were filled in with the first available data point (2021) in order to avoid mixing of different data series with different methods. However, it should be noted that Germany saw an increase in drug-induced deaths during this period, according to the national definition. No data are available for Spain and France for 2023, and the 2022 data were used as estimates for the missing 2023 data.

Figura 11.5d. Distribuzione per età (in %) dei decessi da stupefacenti segnalati nell’Unione europea, in Norvegia e in Turchia nel 2023 o nell’anno più recente disponibile
 
Figura 11.6. Percentuale di decessi da stupefacenti correlati a oppioidi, 2023 o dati disponibili più recenti
 

Information on toxicology is not available for Poland.

  • L’eroina rimane coinvolta in un elevato numero di decessi in alcuni paesi dell’Europa occidentale: oltre 678 casi in Germania, 132 in Austria (eroina o morfina), 83 in Svezia, 77 in Norvegia e 74 in Italia. Nel complesso, si stima in via provvisoria che l’eroina sia stata coinvolta in 1 600 decessi nell’Unione europea. Tuttavia, i dati disponibili presentano limitazioni per quanto riguarda la qualità e la portata.
Figura 11.7. Percentuale di decessi da stupefacenti correlati a alcol e benzodiazepine
 

Note: Only countries with at least 30 deaths with reported toxicology in 2023 are included. Data for alcohol are not available for Sweden. The data may represent minimum estimates for some countries, due to limitations in the analytical procedures in place and in the reporting of data.

  • L’eroina era presente nella maggior parte dei decessi per overdose in un numero relativamente ridotto di Stati membri dell’UE, ossia Austria (eroina o morfina) (66 %), Lussemburgo (eroina o morfina) (56 %), Slovenia (51 %) e Bulgaria (50 %). L’eroina è stata segnalata in quantità comprese tra circa due quinti e un quinto dei decessi per overdose in Italia (45 %), Germania (37 %), Francia (34 % nel 2022), Portogallo (34 %), Croazia (29 %), Romania (28 %), Turchia (20 %), Spagna (20 % nel 2022) e Norvegia (21 %). Nel 2023 l’eroina è stata segnalata in meno di un decesso per overdose su cinque in Cechia, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Slovacchia, Finlandia e Svezia.
  • Tra i 20 Stati membri dell’UE che hanno fornito dati per il 2022 e il 2023, la cocaina, per lo più in concomitanza con oppioidi, era presente in 1 051 (26 %) decessi per overdose avvenuti nel 2023 (rispetto ai 956 o 27 % del 2022).
  • I decessi correlati a cocaina sono ora segnalati anche in paesi in cui prima erano meno comuni, come Danimarca, Cipro, Paesi Bassi, Slovenia e Finlandia.
  • La cocaina è stata coinvolta nel 30 % dei decessi per overdose in Germania e nel 65 % dei decessi per overdose in Portogallo nel 2023.
  • Stimolanti diversi dalla cocaina, tra cui amfetamina e metamfetamina, sono correlati a molti decessi, spesso in concomitanza con oppioidi. Su 19 paesi con dati desunti da autopsie disponibili per il 2023, 17 hanno riferito decessi in cui erano coinvolti stimolanti. Il numero più alto di decessi da stimolanti diversi dalla cocaina è stato riportato da Germania (490 casi), Turchia (228), Svezia (75), Norvegia (64), Danimarca (61), Finlandia (49), Lettonia (41), Estonia (32) e Austria (30). Oltre a questi decessi da stupefacenti, altri decessi correlati a stimolanti, ad esempio per problemi cardiovascolari, possono passare inosservati.
  • Nel 2023 i catinoni sono stati segnalati in decessi da stupefacenti in sette paesi. In Ungheria, 12 dei 30 decessi segnalati nel 2023 riguardavano i catinoni. In Finlandia, 12 decessi su 253 riguardavano i catinoni, mentre in Lituania, Austria, Romania, Slovenia e Slovacchia è stato segnalato un numero inferiore di decessi correlati ai catinoni.
  • In 7 dei 18 paesi con dati tossicologici desunti da autopsie disponibili per il 2023, circa un decesso da stupefacenti su quattro era correlato a metadone. Il medicinale agonista degli oppioidi è stato menzionato nel 30 % o più dei casi di tossicologia nota segnalati in Lussemburgo (56 %), Romania (40 %), Croazia (38 %), Estonia (37 %), Portogallo (36 %), Bulgaria (35 %) e Germania (31 %). Vi sono poche informazioni disponibili relativamente al fatto che tali farmaci sono stati prescritti, utilizzati in modo improprio o acquisiti sul mercato nero. Tuttavia, il collegamento a un farmaco non significa che quest’ultimo sia stato la causa dell’avvelenamento, in quanto le overdose spesso comportano policonsumo di sostanze quali altri oppioidi, alcool e altri medicinali come le benzodiazepine.
  • Nel 2023 la buprenorfina è stata individuata nel 58 % (147) dei decessi da stupefacenti segnalati in Finlandia e nel 16 % (73) dei casi in Svezia. In tutti gli altri paesi con dati disponibili, la buprenorfina è stata segnalata in meno del 5 % dei casi di overdose mortali o non è stata segnalata affatto.
  • Il tramadolo, un farmaco oppioide utilizzato per il trattamento del dolore da moderato a grave, è stato correlato a meno del 5 % (173) dei decessi per overdose segnalati in 13 paesi europei nel 2023. Tuttavia, lo è stato anche nel 35 % dei casi segnalati dal registro francese dei decessi da uso scorretto di farmaci nel 2022, per cui è possibile ipotizzare che un miglioramento della sorveglianza e delle indagini tossicologiche potrebbe permettere l’individuazione di un maggior numero di decessi associati a farmaci contenenti oppioidi. Morfina, ossicodone e fentanil sono stati coinvolti rispettivamente nel 25 %, nel 20 % e nel 4 % dei decessi segnalati nel 2022 nel registro dei decessi da uso scorretto di farmaci.
  • I dati disponibili provenienti da 16 Stati membri dell’UE indicano che il numero di decessi correlati al fentanil e ai suoi derivati è rimasto relativamente stabile, con 153 decessi per overdose nel 2023 (159 nel 2022). La Germania ha segnalato il maggior numero di decessi correlati al fentanil (70). Alcuni di questi decessi potrebbero essere associati a farmaci a base di fentanil destinato a usi diversi da quello medico piuttosto che acquistato sul mercato delle sostanze illecite. Gli altri casi segnalati nel 2023 si sono verificati in Svezia (15), Danimarca (10), Austria (7), Estonia (7) e Finlandia (6).
  • Nel 2023, i dati trasmessi da Estonia e Lettonia indicano che il numero di decessi da stupefacenti correlati a nuovi oppioidi sintetici è ulteriormente aumentato. I nitazeni più noti individuati in Estonia nel 2023 sono stati il protonitazene (40 su 119 casi) e il metonitazene (32 su 119 casi, ossia il 27 %).
  • Nei paesi con dati disponibili per il 2023, l’ossicodone è stato segnalato come coinvolto in 151 decessi da stupefacenti in otto paesi: Svezia (88), Finlandia (26), Danimarca (24), Estonia (7), Austria (3), Lituania (1), Lussemburgo (1), Portogallo (1).
  • Il consumo di oppioidi in associazione a benzodiazepine aumenta il rischio di overdose. Nel 2023 le benzodiazepine, insieme ad altre sostanze, principalmente oppioidi, sono state individuate nella maggior parte dei decessi per overdose in Danimarca, Austria, Slovenia e Finlandia.
  • Pochi paesi riferiscono dati sul ruolo del pregabalin o del gabapentin nei decessi da stupefacenti. Tra questi, la Finlandia ha segnalato 87 decessi nel 2023 (87 nel 2022). Diversi paesi hanno riportato un aumento del numero di decessi correlati a pregabalin o gabapentin: Danimarca (da 58 decessi nel 2022 a 60 nel 2023), Austria (da 54 nel 2022 a 71 nel 2023).
  • I decessi collegati a cannabinoidi sintetici sono aumentati a 61 in Turchia nel 2023 (8 nel 2022).
  • Nel 2023, sette paesi che disponevano di dati hanno segnalato 39 decessi correlati ai catinoni sintetici: Finlandia (12), Ungheria (12), Lituania (6), Slovenia (4), Austria (2), Romania (2), Slovacchia (1).

Mortalità generale correlata alla droga (tutte le cause)

  • Uno studio di coorte norvegese del 2024 ha analizzato la mortalità post scarcerazione tra 92 000 persone rilasciate dalle carceri tra il 2010 e il 2022. I disturbi psichici e i disturbi da consumo di oppioidi erano fortemente associati a un aumento del rischio di mortalità post scarcerazione. Lo studio ha evidenziato una riduzione della mortalità per tutte le cause e per overdose nei primi sei mesi successivi alla scarcerazione tra le persone che erano state inserite nel programma di trattamento con agonisti degli oppioidi.
  • Nel 2023 il trattamento con agonisti degli oppioidi è potuto proseguire dalla comunità alle carceri in 28 dei 29 paesi che riferiscono dati all’EUDA, ha potuto essere avviato in 24 paesi ed è continuato dopo il carcere in 23 paesi (cfr. Riduzione del danno: la situazione attuale in Europa).

Ulteriori informazioni dettagliate sono disponibili nella relazione dell’EUDA Opioid-related deaths: health and social responses (Decessi correlati agli oppioidi: risposte sanitarie e sociali) e nella relazione EUDA answers key questions on overdose deaths (Risposte dell’EUDA alle domande chiave sui decessi per overdose).

Dati fonte

La serie completa di dati fonte della Relazione europea sulla droga 2025, compresi i metadati e le note metodologiche, è disponibile nel catalogo dei dati dell’Agenzia.

Di seguito è disponibile un sottoinsieme di questi dati, utilizzato per generare infografiche, grafici e altri contenuti analoghi in questa pagina.

Correzione: il 2.7.2025 è stata effettuata una correzione. In una versione precedente era stato erroneamente indicato il numero 35 per i decessi correlati al nitazene in Norvegia.


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