Nuove sostanze psicoattive: la situazione attuale in Europa (Relazione europea sulla droga 2025)
Il mercato delle nuove sostanze psicoattive è caratterizzato dall’elevato numero di sostanze che sono state individuate e dal fatto che vengono rilevati nuovi composti ogni anno. La presente pagina contiene una panoramica della situazione della droga per quanto riguarda le nuove sostanze psicoattive in Europa, corroborata da informazioni fornite dal sistema di allerta precoce dell’UE sui sequestri e sulle sostanze individuate per la prima volta in Europa. Tra le nuove sostanze trattate figurano i cannabinoidi sintetici e semisintetici, i catinoni sintetici, i nuovi oppioidi sintetici e i nitazeni.
Questa pagina fa parte della Relazione europea sulla droga 2025, la panoramica annuale dell’EUDA sulla situazione della droga in Europa.
Ultimo aggiornamento: 5 giugno 2025
I volumi senza precedenti, le nuove potenti sostanze e il consumo non intenzionale sollevano preoccupazioni
Il mercato delle nuove sostanze psicoattive è caratterizzato dall’elevato numero di sostanze che sono state individuate e dal fatto che vengono rilevati nuovi composti ogni anno. Il termine «nuove sostanze psicoattive» copre un’ampia gamma di tipi di sostanze che non sono disciplinate da accordi internazionali in materia di controllo delle droghe, sebbene alcune possano essere soggette a misure nazionali di regolamentazione. Per il secondo anno consecutivo, le autorità di contrasto degli Stati membri dell’UE hanno segnalato al sistema di allerta precoce dell’UE una quantità record di nuove sostanze psicoattive, pari a 41,4 tonnellate importate o sequestrate.
I dati più recenti mostrano che i produttori di droghe continuano a sintetizzare nuove sostanze per evitare i controlli legali; nel 2024 sono state notificate per la prima volta 47 nuove sostanze psicoattive. Si tratta di un dato prossimo al numero annuale generalmente segnalato tra il 2016 e il 2022. Inoltre, nel 2023 sono state individuate sul mercato circa 350 nuove sostanze precedentemente segnalate, anche se in genere in piccole quantità.
In generale, i rischi per la salute derivanti da questi nuovi composti sono scarsamente conosciuti, sebbene alcuni di essi comportino chiaramente un rischio acuto per i consumatori di lamentare avvelenamenti gravi o anche mortali o altri problemi di salute. Nel corso del tempo, i controlli legislativi e altre misure di regolamentazione adottate in Europa e nei paesi terzi dai quali provengono dette sostanze sembrano aver contribuito a ridurre il numero di nuove sostanze psicoattive che vengono rilevate per la prima volta annualmente, in particolare quelle che hanno fatto oggetto di misure specifiche, come i derivati del fentanil e i cannabinoidi sintetici. Continuano a emergere, tuttavia, altre sostanze, concepite per eludere la legislazione, mentre la Cina e l’India rimangono importanti paesi di origine di tali sostanze o dei precursori necessari per produrle.
I potenziali avvelenamenti da cannabinoidi sintetici continuano a destare preoccupazione
Nel 2024 i paesi europei hanno individuato 20 nuovi cannabinoidi, 18 dei quali semisintetici, che rappresentavano oltre il 40 % delle nuove sostanze segnalate per la prima volta al sistema di allerta precoce dell’UE in tale anno.
Nonostante i segnali di una significativa riduzione della disponibilità di cannabinoidi sintetici nel 2023, tali sostanze rimangono una minaccia per la salute pubblica, che colpisce particolarmente le popolazioni vulnerabili, come le persone in carcere. I cannabinoidi sintetici sono spesso estremamente potenti e comportano rischi di avvelenamento. Questi composti possono anche essere venduti in modo improprio o utilizzati per adulterare la cannabis e i prodotti cannabinoidi semisintetici all’insaputa dei consumatori, aumentando i rischi per la salute. Tra questi possono essere inclusi prodotti edibili a base di cannabis, ovvero alimenti, spesso sotto forma di «dolciumi», contenenti in genere estratto di cannabis, che sono diventati maggiormente disponibili sul mercato europeo delle sostanze illecite a partire dal 2021.
A seguito dell’attuazione da parte della Cina di misure generiche di controllo giuridico nel luglio 2021, la fornitura all’Europa di quasi tutti i cannabinoidi sintetici noti è stata interrotta, con una conseguente riduzione della disponibilità di composti dominanti come MDMB-4en-PINACA e ADB-BUTINACA. I produttori hanno risposto introducendo nuovi composti come gli OXIZID, il cui consumo non si è mai diffuso. Inoltre, vi sono indicazioni secondo cui tali sostanze sono attualmente prodotte in Europa, con segnalazioni nel 2023 della loro produzione in un piccolo numero di laboratori illeciti sequestrati e il sequestro di oltre 148 chilogrammi di precursore dell’MDMB-INACA (figura 7.1).
Fonte: Polizia greca, Unità centrale di coordinamento antidroga – Unità nazionale di intelligence (SODN-EMP), Laboratorio generale di chimica dello Stato.
La disponibilità di cannabinoidi sintetici in Europa può essere influenzata da diversi fattori, tra cui i cambiamenti nella produzione interna, la possibile ricomparsa di vecchi composti precedentemente diffusi e l’emergere di nuovi siti di produzione su larga scala al di fuori della Cina. Parallelamente agli sviluppi nel mercato dei cannabinoidi sintetici, la disponibilità di cannabinoidi semisintetici è cresciuta a seguito della legalizzazione della produzione e della vendita di canapa negli Stati Uniti nel 2018.
I cannabinoidi semisintetici comportano rischi sconosciuti per la salute dei consumatori
I cannabinoidi semisintetici sono forme chimicamente modificate dei cannabinoidi presenti nella pianta di cannabis. Sono stati segnalati per la prima volta in Europa nel 2022, dove venivano commercializzati come alternative legali alla cannabis e al delta-9-THC. Alla fine del 2024 erano stati individuati 24 cannabinoidi semisintetici sui mercati della droga in Europa. Queste sostanze si sono diffuse rapidamente ed è stata intrapresa un’azione per controllarle, con la prima sostanza individuata, l’HHC (esaidrocannabinolo), segnalata in 27 paesi europei ed elencata come sostanza controllata in almeno 22 Stati membri dell’UE. È stata raccomandata per il controllo internazionale dal comitato di esperti sulla tossicodipendenza dell’Organizzazione mondiale della sanità nel novembre 2024. Altri cannabinoidi semisintetici, anch’essi ampiamente disponibili in Europa, comprendono esaidrocannabinolo-O-acetato (HHC-O), esaidrocannabiforolo (HHC-P), delta-9-tetraidrocannabiforo (delta-9-THCP) e esaidrocannabiforolo acetato (HHC-P-O-A).
All’inizio, i cannabinoidi semisintetici erano importati dagli Stati Uniti, ma ora vengono prodotti anche in Europa (figura 7.2). Anche la produzione si è evoluta dai composti derivati dal CBD, ricavati dalla cannabis a basso contenuto di THC, come l’HHC, fino a includere attualmente anche prodotti apparentemente completamente sintetici come l’HHC-P.
Fonte: DIICOT – Iasi Territorial Service, operazione «Dream Factory».
Sebbene gli effetti dei cannabinoidi semisintetici sugli esseri umani rimangano scarsamente studiati, le relazioni suggeriscono che sono simili a quelli della cannabis, con rischi di reazioni avverse che vanno da lievi a gravi intossicazioni, che talvolta richiedono un trattamento in ospedale. Alcuni paesi segnalano un numero crescente di casi di avvelenamento riguardanti queste sostanze, tuttavia non è attualmente disponibile una segnalazione sistematica. La somiglianza farmacologica dei cannabinoidi semisintetici al delta-9-THC solleva preoccupazioni in merito al loro potenziale di scatenare episodi psicotici nonché al loro abuso e al potenziale di dipendenza.
I cannabinoidi semisintetici sono ampiamente disponibili online e, in alcuni paesi, presso punti vendita fisici, tra cui negozi di sigarette elettroniche e negozi specializzati che vendono prodotti a base di cannabis a basso contenuto di THC e di CBD. In alcuni paesi possono anche essere venduti in minimarket (chioschi) e distributori automatici. I prodotti principali sono forme edibili aromatizzate e vaporizzazioni nonché cannabis spray a basso contenuto di THC o miscelata con i cannabinoidi. La loro accessibilità e il loro status legale percepito possono attrarre sia i consumatori di cannabis sia i consumatori che si avvicinano per la prima volta, includendo potenzialmente i giovani e i bambini. Anche la somiglianza delle forme edibili con gli alimenti comuni, in particolare le caramelle, solleva notevoli preoccupazioni in merito al consumo accidentale, in particolare da parte dei bambini.
Dalle analisi di laboratorio è emerso che i prodotti possono presentare notevoli differenze nelle concentrazioni di cannabinoidi semisintetici presenti; alcuni di tali prodotti ne contengono quantità molto elevate. I prodotti possono includere cannabinoidi non dichiarati, come il delta-9-THC o il delta-8-THC, o nuovi composti semisintetici, in concentrazioni variabili. I cannabinoidi semisintetici presenti, che possono differire in termini di potenza, e le relative concentrazioni possono variare notevolmente da un prodotto all’altro e da un lotto all’altro. Nel complesso, questa variabilità e imprevedibilità rappresenta un potenziale rischio di avvelenamento per i consumatori.
La rapida diffusione di vaporizzazioni e prodotti edibili, in particolare caramelle gommose, è particolarmente preoccupante dal punto di vista della salute pubblica. La loro accessibilità e attrattiva possono attirare nuovi consumatori, possibilmente più giovani, che altrimenti non consumerebbero cannabis illegale o non vi avrebbero accesso, né desidererebbero fumare cannabinoidi. Inoltre, il più lento assorbimento dei cannabinoidi dai prodotti edibili e la successiva comparsa di effetti iniziali rispetto al fumo o ai prodotti per la vaporizzazione possono spingere i consumatori a consumarne più porzioni, con il rischio di dosi tossiche. Tale situazione può essere aggravata dal fatto che i consumatori spesso non sono consapevoli del dosaggio corretto o consumano più di quanto raccomandato, con un ulteriore aumento dei rischi di avvelenamento. Nel giugno 2024, l’Ungheria ha segnalato un’ondata di 30 avvelenamenti acuti non letali connessi a «caramelle gommose» contenenti potenti cannabinoidi semisintetici.
Catinoni sintetici: importazioni su larga scala e produzione dell’UE che favoriscono una più ampia disponibilità
In alcune regioni d’Europa i catinoni sintetici si sono affermati come sostituti di stimolanti come l’amfetamina e la cocaina. Sebbene il consumo involontario di miscele di droghe e compresse rimanga preoccupante, alcuni consumatori possono considerare questi diversi stimolanti equivalenti sotto il profilo funzionale in termini di effetti e cercarli intenzionalmente. Il mercato si è evoluto in modo significativo in seguito al fenomeno delle «droghe legali» del 2014-2015, quando ogni anno emergevano quasi 30 catinoni nuovi, rispetto ai soli sette del 2024. Nel 2023 sono stati individuati sul mercato delle droghe dell’UE anche oltre 60 catinoni sintetici già segnalati in precedenza.
Nonostante l’emergere di un minor numero di nuove sostanze, i quantitativi segnalati dalle autorità di contrasto come importazioni e sequestri hanno raggiunto livelli senza precedenti. I quantitativi segnalati annualmente sono aumentati da 10 tonnellate a 37 tonnellate nel 2023 nell’Unione europea, con dati preliminari che indicano la persistenza di grandi quantitativi nel corso del 2024. La maggior parte ha interessato un ristretto numero di importazioni in blocco dall’India, principalmente attraverso i Paesi Bassi. A seguito di recenti misure di controllo nei Paesi Bassi relative al 3-MMC e al 3-CMC, gli elementi di prova suggeriscono che stia emergendo, quale sostanza sostitutiva, il 2-MMC. Sebbene non siano rappresentativi a livello nazionale, i dati di 12 servizi di controllo delle tossicodipendenze in 10 Stati membri dell’UE a partire dalla prima metà del 2024 suggeriscono che la metà dei campioni (polveri e compresse) venduti come 3-MMC contiene invece 2-MMC. Quale indicazione dell’acquisto intenzionale, fra tutti i campioni che sono risultati contenere catinoni, l’88 % (558) è stato presentato in quanto tale, mentre la presenza di catinoni nel restante 12 % (76) dei campioni, per lo più MDMA, era il risultato di una vendita errata o di adulterazione.
Gli ingenti sequestri di precursori nel 2023 fanno ipotizzare che la produzione di catinoni sintetici rimanga significativa all’interno dell’Unione europea, in particolare in Polonia (figura 7.3). Le dimensioni e la portata dei siti di produzione segnalati come smantellati dalle autorità di contrasto vanno da laboratori «casalinghi» a strutture a più alto rendimento, tuttavia sono in aumento dal 2021 (cfr. anche Offerta, produzione e precursori di droghe: la situazione attuale in Europa).
NB: sequestro da parte dell’Ufficio centrale per le indagini di polizia.
Mentre il 3-MMC e il 3-CMC hanno dominato il mercato negli ultimi anni, catinoni meno comuni, come l’α-pirrolidinoisoesanofenone (alfa-PHiP, talvolta venduti come «Flakka») e l’N-etilnorpentedrone (NEP), possono causare problemi di salute localizzati. Queste tendenze su scala ridotta potrebbero non essere individuate tempestivamente dalle agenzie per la salute pubblica e causare potenzialmente gravi danni prima di essere individuate. L’EUDA ha recentemente effettuato delle valutazioni dei rischi relativi a tre nuovi catinoni sintetici: 2-metilmetcatinone (2-MMC), 4-bromometcatinone (4-BMC), N-etilnorpentedrone (NEP).
Oppioidi nitazenici pericolosi per la vita ancora presenti sul mercato degli stupefacenti dell’UE
I nuovi oppioidi sintetici sono spesso estremamente potenti: una piccola quantità può essere sufficiente per produrre un gran numero di normali dosi da strada, con un maggiore rischio di avvelenamento potenzialmente letale. Dal 2012 due ondate distinte di oppioidi potenti hanno rappresentato una minaccia per la salute pubblica in Europa. La prima, tra il 2012 e il 2019, è stata causata da 38 derivati del fentanil e ha causato almeno otto focolai di avvelenamento documentati, con un conseguente numero stimato di 285 decessi. I controlli legali negli Stati Uniti, in Europa e in Cina hanno portato alla rapida scomparsa di queste droghe. Dal 2019 sono stati sostituiti da oppioidi benzimidazolici «nitazenici» ad alta potenza. Dati recenti suggeriscono che la disponibilità e i rischi associati agli oppioidi nitazenici sono in aumento.
Nel 2024 sono stati formalmente notificati al sistema di allerta precoce dell’UE sette nuovi oppioidi sintetici, tutti nitazeni, il numero più elevato notificato in un solo anno. Dal 2019 almeno 21 paesi dell’UE hanno segnalato la presenza di un nitazene.
Gli oppioidi nitazenici sono stati collegati a decessi da stupefacenti in Europa, con segnalazioni del 2023 provenienti dall’Estonia (62 su 119 decessi) e dalla Lettonia (101 su 154 decessi) secondo le quali tali sostanze rappresentano una percentuale crescente di decessi per overdose in questi paesi. Tuttavia, a causa della loro elevata potenza e del fatto che sono nuovi, vi sono timori che gli oppioidi nitazenici possano non essere periodicamente rilevati nelle procedure comunemente utilizzate per le autopsie tossicologiche, Nel 2022 almeno 159 decessi in Europa sono stati associati al fentanil e ai suoi derivati; in molti di essi il fentanil era stato destinato a usi diversi da quello medico anziché prodotto per il mercato delle sostanze illecite.
Nel 2023 il numero di polveri di nitazene individuate in Europa è triplicato fino a 10 kg, rispetto al 2022. Le segnalazioni al sistema di allerta precoce dell’UE suggeriscono inoltre un recente aumento significativo della disponibilità di medicinali contraffatti contenenti oppioidi nitazenici in Europa. Questi prodotti in genere imitano i farmaci soggetti a prescrizione legittima, in particolare l’ossicodone e, in misura minore, le benzodiazepine, come il diazepam e l’alprazolam. L’aspetto apparentemente legittimo di queste compresse potrebbe anche intensificare le potenziali minacce per la salute, contribuendo a creare un falso senso di sicurezza nelle persone che le consumano. Sebbene siano generalmente assunte da consumatori di oppioidi ad alto rischio, vi sono preoccupazioni in merito al potenziale di diffusione di tali compresse a popolazioni più ampie prive di tolleranza agli oppioidi, compresi i giovani (figura 7.4). Nel corso del 2023, le autorità di otto paesi hanno confiscato quasi 24 000 compresse contenenti nitazene, rispetto alle sole 430 compresse del 2022. I dati preliminari del 2024 confermano questa tendenza, con oltre 50 000 compresse sequestrate in nove Stati membri dell’UE. Sebbene il numero di sequestri rimanga relativamente esiguo, questi dati possono suggerire una potenziale espansione del mercato per tali sostanze potenzialmente letali. Questi medicinali contraffatti comportano un rischio significativo di avvelenamento grave dovuto all’elevata potenza dei nitazeni, in particolare per i soggetti privi di tolleranza agli oppioidi. Nel giugno 2024 l’Irlanda ha segnalato circa 20 casi di overdose non mortali legati a compresse contraffatte di benzodiazepine contenenti protonitazene.
Fonte: laboratorio doganale svedese.
Il panorama europeo degli oppioidi continua ad affrontare potenziali cambiamenti derivanti dagli sviluppi internazionali. Il divieto dei talebani di coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan dall’aprile 2022 ha ridotto in modo significativo la produzione di oppio, ma l’entità delle ripercussioni sulla limitazione dell’offerta di eroina in Europa non è ancora chiara, in quanto esistono scorte di oppio in Afghanistan. In alcuni paesi, qualsiasi potenziale carenza nell’offerta potrebbe essere colmata da nuovi oppioidi sintetici e da altre sostanze. Tuttavia, l’ampliamento del controllo da parte della Cina degli oppioidi nitazenici nel 2024, che attualmente comprendono 10 sostanze, potrebbe reindirizzare il mercato da composti dominanti come il metonitazene e il protonitazene verso nuovi derivati o famiglie di oppioidi alternativi. Ad esempio, dalla metà del 2024 si è registrato un lieve, ma significativo, aumento dei rilevamenti di sostanze appartenenti alla famiglia delle «orfine», con 5 paesi che hanno segnalato ciclorfina (un benzimidazolone) e 2 che hanno rilevato spiroclorfina (uno spirotriazolo). Sebbene non siano attualmente disponibili dati farmacologici su queste sostanze, la loro somiglianza strutturale con la brorfina, un potente oppioide, suggerisce che il rischio principale per la salute è probabilmente la depressione respiratoria (cfr. anche Eroina e altri oppioidi: la situazione attuale in Europa).
Questi sviluppi evidenziano importanti sfide in termini di preparazione, con una necessità critica per l’Unione europea, nonché per i sistemi nazionali di allerta precoce e le relative reti di laboratori, al fine di mantenere la disponibilità a individuare e affrontare il problema dei derivati emergenti del nitazene e di altri nuovi oppioidi sintetici. Più in generale, la disponibilità di oppioidi sintetici ad alta potenza impone di riesaminare se gli attuali approcci adottati per prevenire, trattare e ridurre i danni collegati al consumo di oppioidi sono ancora adatti allo scopo. Ad esempio, è stato suggerito di rivedere la politica relativa alla fornitura di naloxone, un antidoto agli oppioidi, in quanto potrebbe essere necessario adattare i modelli di trattamento per rispondere in modo più efficace alle esigenze di coloro che hanno consumato nuovi oppioidi sintetici o miscele contenenti nuovi oppioidi sintetici e altre sostanze (cfr. anche Trattamento con agonisti degli oppioidi: la situazione attuale in Europa e Riduzione del danno: la situazione attuale in Europa).
Cfr. anche il documento congiunto EUDA-Europol del 2024, EU Drug Market: New psychoactive substances – In-depth analysis (Il mercato degli stupefacenti nell’UE: nuove sostanze psicoattive – Analisi approfondita) e il documento dell’EUDA Health and social responses to drug problems (Risposte sanitarie e sociali ai problemi di droga).
Principali dati e tendenze
Nuove sostanze psicoattive segnalate
- Alla fine del 2024 l’EUDA monitorava oltre 1 000 nuove sostanze psicoattive, 47 delle quali sono state segnalate per la prima volta in Europa nel 2024 (figura 7.5 e tabella 7.1).
- Nel 2023 sono state individuate, nel contesto di diversi sequestri, circa 350 nuove sostanze psicoattive (figura 7.6).
- Nel 2024 il sistema di allerta precoce dell’Unione europea ha ricevuto segnalazioni di 20 nuovi cannabinoidi, portando il numero totale oggetto di monitoraggio a 277.
- Dal 2009 sono stati identificati in totale 88 nuovi oppioidi sul mercato europeo delle droghe; di questi, sette nuove sostanze sono state notificate nel 2024, costituite tutte da oppioidi nitazenici ad alta potenza, che in determinati casi possono essere centinaia di volte più potenti dell’eroina. Ad oggi in Europa sono stati individuati 22 nitazeni (figura 7.7).
Sequestri di nuove sostanze psicoattive
- Nel 2023, negli Stati membri dell’UE sono stati registrati 33 710 dei 110 868 sequestri o casi di importazione di nuove sostanze psicoattive segnalati nell’Unione europea, in Norvegia e in Turchia, pari al 99,9 % delle 41,4 tonnellate segnalate (30,5 tonnellate nel 2023) (figura 7.8). L’aumento è stato determinato da un numero limitato di casi riguardanti catinoni (3-CMC, 2-MMC) (figura 7.9). Inoltre, sono stati sequestrati 1 286 litri di liquidi contenenti nuove sostanze psicoattive, principalmente GBL (437 litri) e 3-CMC (432 litri).
- Nel 2023 quattro sostanze da sole hanno rappresentato il 90 % circa dei quantitativi di nuove sostanze psicoattive segnalate dalle autorità di contrasto dell’UE: 3 catinoni (3-CMC, 2-MMC e N-etilnorpentedrone, per un totale di 33,8 tonnellate) e ketamina (2,9 tonnellate, comparabili alle 2,8 tonnellate segnalate nel 2022) (figura 7.9).
- Nel 2023, 24 paesi hanno riferito di aver sequestrato 81 kg (234 kg nel 2022) di cannabinoidi sintetici e 181 kg (47 kg nel 2022) di cannabinoidi semisintetici sotto forma di materiale vegetale. La quantità di cannabinoide sintetico in polvere sequestrata è diminuita significativamente, passando da 503 kg nel 2022 a 10 kg nel 2023. Con 149 kg e 210 litri, l’HHC costituiva la maggior parte dei cannabinoidi semisintetici sequestrati. I prodotti a base di foglie/infiorescenze di cannabis a basso contenuto di THC contenenti cannabinoidi sintetici o cannabinoidi semisintetici rappresentavano circa il 50 % del materiale sequestrato, pari a 131 kg (76 kg nel 2022), segnalati da 15 paesi.
- Nel 2023 i paesi hanno segnalato al sistema di allerta precoce dell’UE 927 sequestri e 22 kg di oppioidi sintetici; un aumento rispetto ai 17 kg sequestrati nel 2022. In particolare, il quantitativo di nitazeni sequestrato nel 2023 è triplicato, passando da 3 a 10 kg. Dei sequestri di nuovi oppioidi segnalati, il 24 % conteneva carfentanil, il 24 % protonitazene, il 23 % conteneva metonitazene e il 20 % tramadolo. In totale sono stati sequestrati 22 kg di materiale, di cui il 32 % (7,0 kg) contenente carfentanil, il 29 % (6,4 kg) contenente protonitazene e il 22 % (4,8 kg) contenente tramadolo. La maggior parte dei sequestri di oppioidi sintetici si è verificata in Europa: in Estonia, Lettonia e Lituania si è registrato il 77 % dei sequestri e il 76 % (16,7 kg) dei quantitativi sequestrati. La Spagna ha segnalato il 4,6 % dei sequestri di oppioidi sintetici e il 21 % (4,7 kg) dei quantitativi sequestrati, principalmente a causa di due sequestri di tramadolo.
Prevalenza del consumo di nuove sostanze psicoattive
- Le stime nazionali del consumo registrato nell’ultimo anno di nuove sostanze psicoattive (esclusi ketamina e GHB) tra i giovani adulti (di età compresa tra i 15 e i 34 anni) variano dallo 0,1 % in Lettonia al 5,1 % in Romania.
- L’indagine ESPAD del 2024 nelle scuole ha stimato che tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni nell’Unione europea il consumo medio nell’arco della vita di nuove sostanze psicoattive era del 2,6 %, con una percentuale compresa tra lo 0,6 % e il 6,4 %, mentre il consumo nell’arco della vita era compreso tra l’1,0 % e il 16 % per i cannabinoidi sintetici, tra lo 0,4 % e il 3,7 % per i catinoni sintetici e tra lo 0,6 % e il 2,2 % per gli oppiodi sintetici. La prevalenza media del consumo nell’arco della vita di nuove sostanze psicoattive era uguale per i ragazzi e le ragazze.
- Nell’indagine europea online sulle droghe del 2024, un’indagine non rappresentativa tra persone che fanno uso di stupefacenti, il 16 % degli intervistati aveva usato nuove sostanze psicoattive negli ultimi 12 mesi. Di questi, il 21 % ha riferito di aver utilizzato le sostanze insieme alla cannabis in foglie e il 15 % con MDMA/ecstasy nell’ultimo episodio di consumo. Per quanto riguarda il consumo di singole sostanze negli ultimi 12 mesi, il 14 % degli intervistati ha riferito di aver fatto uso di cannabinoidi semisintetici, il 3 % di cannabinoidi sintetici e il 9 % di catinoni sintetici. Il 70 % circa dei partecipanti che hanno fatto uso di nuove sostanze psicoattive ha dichiarato di aver consumato la droga «per sentirsi su di giri o per divertirsi».
Abbreviazioni
| Abbreviazione | Denominazione chimica |
|---|---|
| 4-BMC | 4-bromometcatinone |
| 2-MMC | 2-metilmetcatinone |
| 3-CMC | 3-clorometcatinone |
| HHC-O | acetato di esaidrocannabinolo |
| HHC-P | esaidrocannabiforolo |
| HHC-P-O-A | acetato di esaidrocannabiforolo |
| delta-9-THC | delta-9-tetraidrocannabinolo |
| delta-9-THCP | delta-9-tetraidrocannabiforolo |
| CBD | cannabidiolo |
| CBG | cannabigerolo |
| GBL | gamma-butirrolattone |
| HHC | esaidrocannabinolo |
Dati fonte
La serie completa di dati fonte della Relazione europea sulla droga 2025, compresi i metadati e le note metodologiche, è disponibile nel catalogo dei dati dell’Agenzia.
Di seguito è disponibile un sottoinsieme di questi dati, utilizzato per generare infografiche, grafici e altri contenuti analoghi in questa pagina.
